mercoledì 30 novembre 2011

Indignato speciale - anzi specialissimo

Sono ormai giunto oltre il disappunto...
Nonostante la gravissima situazione politica, ed ora economica, dove in oltre 63 anni i nostri "rappresentanti" si sono abbuffati senza limite alcuno ed in cui hanno riempito a più non posso soltanto le loro dispense.


Nonostante abbiano consegnato l'intera nazione in mano ai banchieri, affaristi e faccendieri senza scrupoli indebitando il paese ed ogni singolo cittadino, compreso chi deve ancora venire alla luce,


hanno il coraggio di presentarsi ai media col sorriso sulle labbra per organizzare conferenze e convegni pubblici.  Non hanno un briciolo di ritegno e di vergogna !


Ci hanno riempito di chiacchiere e promesse irrealizzabili per decenni ed i risultati li stanno vivendo sulla pelle MILIONI di cittadini:


Perdita del lavoro, riduzione della tredicesima mensilità, cassa integrazione giunta al termine, reintroduzione dell'ICI sulla prima casa, aumento delle tariffe dei trasporti pubblici, aumento delle tariffe dei prodotti e dei servizi energetici indispensabili alla vita !


Hanno dato alle banche private la sovranità finanziaria e monetaria indebitandoci fino ad un punto ormai irreversibile (a meno che non accada come in Islanda ed in Ecuador) e questi farabutti invece di tenere un atteggiamento da funerale, sommesso, dispiaciuto per la loro mala fede ormai palese o la loro incapacità, oltre ad avere dato la patata bollente a tecnici a loro dire "non politici", continuano a sorridere e a ridere !


Pezzi di merda che non siete altro. Non azzardatevi nemmeno a far avvicinare i vostri scagnozzi alla mia abitazione per riempire la mia cassetta postale di pezzi di carta con le vostre facce di culo perché il primo che trovo a mettervi dentro qualcosa lo faccio NERO !

Petizione - Più potere ai cittadini in forma cartacea

CLICCA  SULL'IMMAGINE  PER  LEGGERE  O  SCARICARE  IL  DOCUMENTO

Per il momento è solo online e non avevo messo un  punto che ho aggiunto in quella cartacea (una volta pubblicate le petizioni online non si possono giustamente modificare se già firmate)


Nota correlata: Clicca qui

martedì 29 novembre 2011

La via più breve

Oggi va di moda il navigatore satellitare, che si trova ormai in tutte le salse: portatile, fisso da automobile, sui telefonini portatili.
La sua utilità è fuori discussione perché non serve soltanto ad indicare il percorso per raggiungere un luogo in cui non siamo mai stati e che non conosciamo, ma anche per indicare la via più breve per giungere a destinazione.


Chi percorrerebbe la via più lunga per raggiungere un determinato luogo ?
In alcuni casi può essere più utile scegliere un percorso più lungo perché meno affollato, con meno traffico, o forse per chi ha qualcosa da nascondere e deve muoversi in incognito.


Nel caso che segue, però, dati i tempi e l'urgenza di cambiare la politica italiana, credo che non sia opportuno scegliere il percorso più lungo.


Per molti la necessità di cambiare la politica, o il sistema politico in Italia, è urgente perché sono più i danni che ha procurato ad un sempre più crescente numero di persone e famiglie, dei frutti sperati e prodotti.


Per riallacciarmi a quanto già esposto nei seguenti post:

Ribadisco la mia ferma convinzione che per cambiare la politica italiana, il sistema politico italiano o incamminarci verso una democrazia più avanzata occorre partire dai Comuni e che sia meglio (strada più breve) cercare di utilizzare quanto già previsto piuttosto di chiedere cose nuove è più difficili da ottenere poiché questo allunga anche i tempi (che a mio avviso sono ristretti).

Evito di citare nuovamente i riferimenti costituzionali e legislativi generali perché sono indicati nei post che ho appena linkato sopra e mi soffermo soltanto su quelli che interessano a noi (o almeno dovrebbero).

Noi sappiamo che a livello nazionale gli strumenti più "forti" (le virgolette non sono messe a caso) di democrazia diretta sono il referendum abrogativo di legge ordinaria (art. 75 Cost.) ed il referendum confermativo di legge costituzionale o di revisione costituzionale (art. 138 Cost.).

Mentre per confermare o meno una legge costituzionale o di revisione costituzionale, ben più importante di una legge ordinaria perché modifica la legge fondamentale della repubblica, non occorre quorum (numero di votanti perché la consultazione sia valida), per abrogare una legge di minor valore (ordinaria) occorre addirittura la metà più uno dei votanti costituenti l'elettorato per ritenere valida la consultazione. Se la Costituzione si può modificare, perché col trascorrere del tempo le cose cambiano e perché è consentito modificarla (v. art. 138 Cost.), tenendo conto, fra l'altro, dei risultati negativi ottenuti per la presenza del quorum fra cui:
  • inutile dispendio di denaro pubblico per l' annullamento di moltissimi referendum per mancato raggiungimento del quorum
  • uso strumentale del referendum per fini propagandistici ad opera dei partiti - NON titolari di tale strumento più di quanto non lo siano i cittadini elettori
perché non modificarla nei punti essenziali ? Ad esempio chiedendo di eliminare questo quorum ?
Una senatrice nel 2009 ha presentato un Disegno Di Legge Costituzionale che prevedeva l'abbattimento del quorum dal referendum abrogativo ex art. 75 Cost.
Questo disegno di legge, che io sappia, non è ancora stato discusso.
Perché ?
Dato che anche chi è in politica propone e non ottiene, il popolo cosa fa ? Si interessa ? Potrebbe fare qualcosa ?

Altro punto, ancor più importante, perché sono sempre dell'idea che il cambiamento deve avvenire partendo dai Comuni in virtù di una legge che, se DOVUTAMENTE ED ONESTAMENTE applicata, darebbe ai cittadini più poteri di quanto non ne abbiano a livello nazionale (per come è stata fatta la legge attuativa sull'azione popolare - L. 352/70 - v. post linkati sopra e vedi questa Petizione online )

Di seguito riporto quanto si legge nello:
Statuto del Comune di Milano:
Art. 12 (referendum di consultazione successiva)
comma 2
"Non possono essere sottoposti a referendum
a) lo statuto, il regolamento del Consiglio comunale e dei Consigli di zona;
Perché ?
La risposta pare più che ovvia :-) Perché se la costituzione del Comune (poiché lo Statuto è tale) viene redatta e decisa dai soli rappresentanti eletti del Comune di Milano, questi possono limitare, come ha fatto il parlamento su scala nazionale, gli strumenti di partecipazione popolare di cui al comma 3 dell'art. 8 del Dlgs 267/00 fino a vanificarne la sostanza e scoraggiarne l'utilizzo ! E' più che lampante !


Ora leggete cosa previsto al comma 3 art. 123 della Costituzione italiana:


"Lo statuto è sottoposto a referendum popolare qualora entro tre mesi dalla sua pubblicazione ne faccia richiesta un cinquantesimo degli elettori della Regione o un quinto dei componenti il Consiglio regionale. Lo statuto sottoposto a referendum non è promulgato se non è approvato dalla maggioranza dei voti validi."
Se la Regione detta regole ai Comuni, perché i cittadini possono ricorrere a referendum per l'approvazione dello Statuto di una Regione e non possono/devono farlo per approvare quello di un Comune ?


Leggendo quanto previsto invece dallo Statuto del Comune di Roma, nell'elenco di cose che non sono soggette a referendum,  non compare la parola "statuto".


Ora se l'autonomia locale consente ai propri amministratori di legiferare autonomamente e questi fanno i furbi... i cittadini cosa fanno ? Si informano ? Una volta informati hanno capito cosa fare ? Lo faranno ?


Per cambiare le cose, sempre se si vogliono cambiare, occorre dare delle priorità e, fra esse, determinare quelle più importanti. Dipende solo dai cittadini cercarle e TROVARLE perché dalle stanze dei bottoni, non uscirà nulla nemmeno se le propone chi vi è dentro.


Oltre al disegno di legge costituzionale citato, ne esiste un altro ancor più importante e significativo, controfirmato pure dalla stessa senatrice assieme ad altri 6 colleghi... ma anch'esso dorme in Commissione Affari Costituzionali dal 2009.







Bisognerebbe che...

Ormai sono 12 anni che navigo in rete internet, e di discussioni ed opinioni su blog, newsgroup (agli inizi usavo molto i newsgroup), forum, e recentemente Facebook, ne ho lette e partecipate parecchie.

Quando una persona vuole comprendere quali possano essere, più che le opinioni, che da sole valgono fino ad un certo punto, le azioni pratiche o concrete che si possono fare per raggiungere un determinato scopo, e si rende conto che certi scopi si raggiungono con la partecipazione attiva di più persone, non deve fare altro che trovare e capire quali possano essere le persone disposte ad agire, più che chiacchierare e scambiarsi opinioni.

Una persona che vuol comprendere quindi discute, domanda, confronta le risposte, SE GIUNGONO !, coglie ogni occasione per conoscere le opinioni altrui, perché ha un obiettivo in mente che sa di raggiungere solo con la partecipazione di altre persone.

Una persona del genere, prima o poi, comprende anche molto facilmente, quale è l'attitudine di una popolazione.

Anch'io, come tutti, sono stato spensierato e non mi interessavo minimamente di politica e di chi e come veniva governato il paese in cui sono nato e vissuto. Come tutti i giovani, pensavo solo a divertirmi e che i miei genitori mi provvedessero tutto il necessario per vivere, possibilmente accontentandomi in tutti quelli che erano i miei desideri di ragazzo.

Tuttavia ho cominciato a chiedermi, visto che ho attraversato momenti brutti nella vita, perché dovevano esistere certe situazioni per molte persone e per molte famiglie. Da allora ho cominciato ad interessarmi di politica e da quando ho iniziato ad interessarmene ho compreso che qualcosa non funzionava nella politica. Quando poi ho letto ATTENTAMENTE la Costituzione italiana... in particolare l'art. XVIII delle disposizioni transitorie e finali, non ho fatto molta fatica a comprendere cosa non funzionava nella politica. E non è una questione di particolare intelligenza... ne sono certo !

Con l'intensa attività descritta all'inizio ho compreso cosa non funziona nella politica (e lo sto dichiarando apertamente in questo mio blog) ed ho anche compreso quale è l'attitudine degli italiani che so, per certo, nella stragrande maggioranza di essi, sono della stessa idea... che la politica non funziona.

Come ripeto chi fa domande e propone prima o poi comprende anche senza ricevere riscontri quale sia l'attitudine delle persone che contatta direttamente o indirettamente in qualche modo e come ho più volte ripetuto se la politica in Italia è quella che è la colpa è solo degli italiani, che non posso fare a meno di definire col termine "italioti".

L'italiano è un lamentatore nato (per così dire) ed oltre alle chiacchiere non va. Quando leggo discussioni o partecipo a discussioni su qualsiasi tema sento sempre qualcuno che dice:
"Bisognerebbe che... fosse, facessero, introducessero, capissero, etc." ma pare che nessuno (nel senso che sono molto pochi) si renda conto che quel "bisognerebbe che" rimarrà un condizionale eterno fino a che a comandare saranno pochi furbastri (di discutibili competenze ed onestà).

Ognuno ha diverse opinioni in qualsiasi campo, perché magari ha competenze in quel campo... ed è proprio per tali competenze che esprime il suo "bisognerebbe che... etc., etc." 

In realtà l'italiota (parlo sempre in generale) a prescindere dalla sua età, cultura, ceto sociale, aspetta sempre, come quando ero ragazzino anch'io, che qualcuno faccia qualcosa al suo posto. Delega sempre ad altri, e qui entra in gioco la politica, aspettando da questi chissà quale manna dal cielo. Il bello è che è sempre poi pronto a criticare chi è delegato.
Fanno bene i politici a sfruttare gli italioti, a questo punto... e forse fanno anche bene chi non è ancora in politica a volerci entrare usando gli stessi metodi di chi già è in politica (demagogia, promesse, pubblicità, etc. etc.).

Inutile continuare a criticare i politici, quando il male vero sta fuori dalla politica.

Bisogna riflettere su una realtà che la storia insegna dai secoli dei secoli in ogni parte del mondo:
La natura umana è un libro aperto e un grande filosofo antico l'aveva inquadrata molto chiaramente dicendo:
"Se vuoi conoscere la vera natura di un uomo devi dargli un grande POTERE" (Pittaco di Mitilene).

E' veramente sciocco pensare che poche persone (elette) al comando facciano gli interessi di milioni di persone che neppure conoscono (basta pensare che spesso ci si scorna fra familiari stessi).

lunedì 28 novembre 2011

AAA cercansi persone sane e di robusta costituzione


Ovvero non affette da sindrome di  "sentimentalismo partitico" e con sufficiente forza (e ancor più coraggio) per rimuovere i macigni posti da tutti i partiti e da tutti gli schieramenti politici italici lungo la strada che conduce alla democrazia,


a cominciare dal primo a sinistra in basso nell'immagine:
No perditempo (ovvero chi pensa di competere politicamente con gli inciuciari di destra e di sinistra - centro compreso, perché di tempo non ce n'è più tanto). 

Per maggiori informazioni e dettagli: democrazia - traguardo irraggiungibile ?

Non so più come fare - quindi meglio svagarsi che incazzarsi

Espongo per l'ultima volta la questione della sovranità popolare come la vedo io attraverso la NOSTRA Costituzione (e ben vengano critiche e quant'altro, sono pronto a qualsiasi confronto) dopodiché mi dedicherò allo svago anziché incazzarmi per i mancati riscontri alle mie ormai solite  osservazioni e domande.






L'art. 1 comma 2 recita:
"La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione."
L'art. 70 recita:
"La funzione legislativa è esercitata collettivamente dalle due Camere".
L'art. 56 recita:
"La Camera dei deputati è eletta a suffragio universale e diretto."
L'art. 58 recita:
"I senatori sono eletti a suffragio universale e diretto dagli elettori che hanno superato il venticinquesimo anno di età."
L'art. 55 comma 1 recita:
"Il Parlamento si compone della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica."
L'art. 71 recita:
"L'iniziativa delle leggi appartiene al Governo, a ciascun membro delle Camere ed agli organi ed enti ai quali sia conferita da legge costituzionale."
"Il popolo esercita l'iniziativa delle leggi, mediante la proposta, da parte di almeno cinquantamila elettori, di un progetto redatto in articoli." 


Mi volete spiegare quale cazzo di esperto occorre per comprendere delle parole così CHIARE ?


La FUNZIONE legislativa (fare le leggi) spetta alle due camere (art. 70) e le due camere sono composte da deputati e senatori (art. 55) e i deputati e i senatori sono eletti DIRETTAMENTE dai cittadini (artt. 56 e 58), ma l'INIZIATIVA legislativa spetta tanto ai membri del parlamento, quanto ai membri del governo, quanto al POPOLO attraverso 50.000 sottoscrizioni ! (art. 71 comma 2)


Ergo se la sovranità appartiene al POPOLO (art. 1 comma 2) che la esercita sia delegando, con le elezioni, il compito di fare le leggi ai deputati e ai senatori e sia proponendo DIRETTAMENTE dei disegni di legge attraverso 50.000 elettori, non è più che logico che spetta al popolo la facoltà/diritto/potere di scegliere quando delegare il compito di fare le leggi ai deputati e ai senatori e quando invece farsele da sé ?


Se il popolo è sovrano ed ha tanto la possibilità di delegare quanto quella di agire direttamente non vi sembra logico che i disegni di legge presentati direttamente dal sovrano debbano avere la precedenza almeno nella discussione, nell'esame e nell'eventuale modifica assieme gli stessi proponenti ? Il parlamento, in questo caso, deve svolgere solo il compito di espletare l'iter legislativo e non di negare a priori e senza dare spiegazioni questo diritto ai cittadini.


Se vi sembra logico che spetti quindi al sovrano decidere quando delegare o quando decidere personalmente... perché i disegni di legge popolare devono essere messi in coda e devono essere discussi PRIMA quelli proposti dai rappresentanti ?


Come già detto in altri post il trucco sta nella legge attuativa dell'iniziativa popolare. In quella stramaledetta Legge  352/70. Perché in quelle legge:

  • Non si sono determinati tempi e vincoli entro cui il parlamento deve discutere i ddl popolari previsti all'art. 71 comma 2 e quindi, attraverso i regolamenti interni delle camere hanno stabilito di dare la precedenza ai ddl parlamentari. 
Sempre con quella stramaledetta legge:
  • Non si sono stabilite le modalità di utilizzo del diritto dei cittadini esposto all'art. 50 - Petizione;
  • Hanno imposto l'autenticazione delle 500.000 firme da consegnarsi in soli tre mesi di tempo ai cittadini che vogliono proporre un referendum per abrogare una legge (notate che potere ha il popolo su chi ha la funzione legislativa);
Perciò con quella stramaledetta legge hanno demolito VOLONTARIAMENTE i diritti costituzionali dei cittadini riguardanti l'esercizio della loro LEGITTIMA sovranità PREVISTO dalla Costituzione !
Non è la Costituzione che ha dato al parlamento questo potere ma è il parlamento che se lo è preso, fin dal 1970 ! in contrasto con il principio costituzionale più IMPORTANTE ! (e non c'entrano un cazzo la destra e la sinistra, Berlusconi o Prodi) lo capite oppure no ? 

Ora osservate cosa è scritto nel Dlgs 267/00 art. 8 comma 3:

"Nello statuto devono essere previste forme di consultazione della popolazione nonché procedure per l'ammissione di istanze, petizioni e proposte di cittadini singoli o associati dirette a promuovere interventi per la migliore tutela di interessi collettivi e devono essere, altresì, determinate le garanzie per il loro tempestivo esame. Possono essere, altresì, previsti referendum anche su richiesta di un adeguato numero di cittadini."

Questo è quanto DEVONO fare gli amministratori eletti comunali, provinciali e regionali (v. comma 1 stessa legge). DEVONO modificare Statuti e Regolamenti comunali in maniera da permettere ai cittadini, SINGOLI o associati, non solo di presentare istanze, petizioni, proposte ed anche referendum, ma anche di avere RISPOSTE TEMPESTIVE alle loro iniziative.

Perché non hanno fatto la stessa cosa con la Legge 352/70 ? Dove non hanno stabilito nulla di tutto ciò ? La risposta la immaginate adesso oppure no ?

Scegliamo quindi:

1) O iniziamo a farci sentire dove ci sono più possibilità di essere ascoltati, ovvero a livello locale.
2) O chiediamo che modifichino quella merda di legge 352/70, se vogliamo cambiare la Casta e le sue regole di merda !

Ogni altra cosa, pur apprezzabile, è campata in ARIA ! Perché non è altro che lasciare il tutto nelle mani di chi ha già dimostrato cosa vuole !
La schiavitù del popolo e non la sua sovranità !

Se invece qualcuno vuole entrare a mangiare coi mangioni, è un altro paio di maniche, in quel caso tutto fa brodo purché incuriosisca o appassioni la gente, anche una petizione per chiedere l'impiccagione di un politico piuttosto che un altro.








Democrazia - Un traguardo irraggiungibile ?


Supponete di gareggiare ad una marcia che, come tutte le marce,  ha un punto di partenza ed un punto di arrivo (traguardo) e il percorso stabilito che dovrete percorrere per giungere al traguardo è ostruito o reso difficoltoso da dei grandi macigni (ostacoli).


Cosa fate ? Cercate di rimuovere i macigni (ostacoli) se ne avete la possibilità ? O percorrete tutto il percorso cercando di scavalcarli o scalarli ?


La Democrazia è esattamente una marcia iniziata nel 1948 (anno di entrata in vigore della Costituzione italiana) e per rendere difficoltoso il percorso tracciato mediante essa, qualcuno, che forse non gradiva che il popolo raggiungesse il traguardo (democrazia), ha posto lungo il percorso degli ostacoli.


Continuare la marcia scavalcando degli ostacoli rende più faticoso il raggiungimento del traguardo e chi non ha abbastanza energie o carattere prima o poi cede e abbandona la marcia (obiettivo di chi ha posto gli ostacoli lungo il percorso).


C'è il modo di rimuovere questi ostacoli (leggi non propriamente in armonia con la Costituzione italiana) per giungere al traguardo democrazia ? Pensateci bene perché ho l'impressione che ci stiamo allontanando dal traguardo e che la stragrande maggioranza della popolazione anziché cercare di rimuovere detti ostacoli abbia già abbandonato la marcia.


I numeri che vedete all'interno di quei grossi macigni nell'immagine sono delle Leggi.
POCHE leggi ma fondamentali, perché mortificano la sovranità del popolo e gli impediscono ogni azione che gli spetta di diritto. Vogliamo provare a rimuovere quei grossi macigni dal nostro cammino ? Ci proviamo ?


Iniziamo dai nostri Comuni di residenza, molti non lo sanno ma esiste una legge da 21 anni che IMPONE agli amministratori eletti locali di modificare gli Statuti ed i Regolamenti comunali (perché questi ultimi richiamati dagli Statuti) in maniera che siano previsti "strumenti di partecipazione popolare", quali petizioni, proposte, referendum di qualsiasi tipo (se si chiedono), ed anche se hanno una valenza solo territoriale sono un trampolino di lancio che serve ad allenare le persone ad essere propositive e più attive. Gli amministratori comunali saranno poi i nostri portavoce perché è così che è stato previsto fin dal lontano 1948.
Si vedano gli artt. IX disp. trans. e finali, 5, 114, 117, 118 e 123 Cost.
Questa legge (L.142/90), modificata da 11 anni con l'attuale Dlgs 267/00, impone agli amministratori locali di GARANTIRE un tempestivo esame delle petizioni, proposte ed ogni altra iniziativa presentata dai cittadini, anche da singoli cittadini (art. 8 comma 3 e art. 70 Dlgs 267/00), impone agli amministratori locali ciò che non si sentono obbligati a fare, a quanto pare, i parlamentari a livello nazionale. Ma gli amministratori locali (probabilmente sotto la cappella degli stessi capi partito che comandano chi risiede in più lussuosi residence nella capitale) stanno facendo la stessa cosa che hanno fatto i loro colleghi a livello nazionale.


Con un po di buona volontà, e soprattutto di buona fede, si può fare molto di più che prendersela con il capro espiatorio di turno (una volta Prodi, una volta Berlusconi, una volta Monti, etc. etc.) e non dobbiamo inventare nulla perché abbiamo esempi di democrazia più avanzata della nostra che risalgono al 1874 (e non solo in Svizzera).


Confondere le masse popolari è una strategia politica di quei pochi che nelle democrazie rappresentative serve a non fare inquadrare il vero problema e la vera soluzione al problema.

domenica 27 novembre 2011

Non posso fare a meno di ridere

Devo sempre appellarmi agli amici più intimi e sinceri perché più scorro Facebook e i vari gruppi, pagine ed eventi e più rido :-)


Spuntano neo-movimenti politici, o che lo vogliono diventare, come i funghi dopo una giornata di pioggia.


E' una cosa impressionante che distingue gli italioti da ogni altro popolo del Mondo, oltre che per la quantità di leggi nel proprio ordinamento e i  privilegi della classe politica anche per il numero di partiti e partitelli che si presentano ogni volta a qualche elezione :-)


Forse sarà perché in politica in Italia ci si abbuffa mica male anche senza concludere o cambiare una sola virgola di quella che è la situazione di milioni di cittadini (putroppo sudditi).


In Italia, secondo alcune testimonianze,  ci sono circa 200 movimenti e partiti che si candidano alle elezioni, senza contare quindi quelli che si candideranno, e questo dimostra un'incapacità di unirsi anche all'interno della politica (ritenendosi ogni gruppo migliore di altro per governare un paese di 60.000.000 di abitanti) per trovare soluzioni per meglio governare questo paese prossimo allo scatafascio totale.


Sembra che nascano gruppi che vogliono concorrere per entrare nella Casta senza rendersi conto (se in buona fede) di non poter risolvere un bel cazzo li dentro perché la Casta non lo permette, e non perché chi ci prova, in buona fede, non vuole qualche cambiamento.


E' più facile che questa voglia di creare gruppi spinga molte persone in mala fede a presentarsi, perché in Italia con la politica, come già detto, si magna tanto, sia che cambino poi  qualcosa una volta dentro e sia che non cambino nulla (v. i partiti e movimenti comunisti, che già da soli sono frammentati con un sacco di sigle diverse).


Le liste civiche civetta (create e finanziate dai partiti vecchi ed esistenti) hanno già messo in guardia molti elettori un tempo sprovveduti ed anche molte liste che si sono vendute ai partiti esistenti, ovvero hanno ceduto le loro poltrone ai partiti esistenti, hanno contribuito a seminare maggiore diffidenza nell'elettorato (infatti gli astensionisti aumentano sempre più).


Ma certa gente non conosce proprio un altro modo per fare politica ? O per guadagnarsi da vivere ?


Personalmente sono già guardingo nei confronti di chi ha come obiettivo la democrazia diretta, figuriamoci in chi non propone nulla di nuovo delle cose dette e triturate da altri prima di loro :-)

A mio avviso deve prima crollare l'attuale sistema elettorale... poi si vedrà chi scegliere.

Un motivo in più per iniziare dai Comuni - Dlgs 267/00 Art. 8


Senza contare le calamità naturali di vecchia data, che hanno decimato molte famiglie, possiamo fare riferimento agli accadimenti più attuali e recenti che hanno visto colpiti, da calamità naturali, alcuni Comuni del Nord, Centro e Sud Italia.


Proprio di recente abbiamo avuto notizie di Comuni colpiti in Liguria, Toscana, Campania, Calabria e Sicilia.


Abbiamo sentito (anche se non molto diffuse dai media) opinioni di esperti quali geologi, meteorologi, sismologi, idrologi e comunque tecnici che si occupano di ambiente e di fenomeni climatici e ambientali.


La cementificazione, a parere di molti tecnici, gioca un punto a favore delle calamità naturali ed a sfavore dell'ambiente e della sicurezza di cose e persone, tuttavia le concessioni e le licenze per cementificare ed edificare, anche in zone a rischio, viene concessa non dallo Stato, o dal Governo centrale, ma dalle amministrazioni locali.


Non esiste una legge dello Stato che obbliga i Comuni a rilasciare licenze edilizie nei loro territori e quindi è facoltà dell'amministrazione locale concedere o meno permessi e licenze per costruire.


Abbiamo sentito spesso, da tecnici e dalla protezione civile, che molti disastri con perdita di case e terreni per molte famiglie dipendevano da costruzioni edificate in zone ad elevato rischio sismico o idrologico (troppo vicine a vulcani, fiumi, montagne, etc.) e dal mancato utilizzo del denaro già incamerato per lavori di protezione delle zone a più alto rischio, probabilmente utilizzato per altri scopi (ricordate le dichiarazioni degli amministratori del comune di Sarno ? in  Campania ?).


Molto spesso tali licenze venivano rilasciate per incamerare soldi o per favorire imprese (amiche di amministratori e sindaci), se non addirittura la mafia, e non per effettive necessità.


Se i cittadini pretendessero l'applicazione dell'art. 8 del Dlgs 267/00, ovvero gli strumenti elencati al comma 3 del suddetto articolo di legge, forse si potrebbero evitare certe decisioni degli amministratori e disastri che poi comportano richieste di denaro allo Stato, CHE NON HA ! Conseguirebbero altri debiti con le banche e di conseguenza altre crisi economiche.


Non sottovalutiamo che il debito pubblico non diminuirà MAI fino a che lo Stato si indebiterà  con le banche.
Come già detto, lasciamo perdere il parlamento, il governo, berlusconi, le elezioni, etc. e cerchiamo di dedicare tempo ed energie a chi è più vicino a noi e più RESPONSABILE di certi danni !



Petizione - "Più potere ai cittadini" - Voglio vedere quanti politici la firmeranno

Dicono che insistere prima o poi produce qualche risultato (e per  diverse questioni personali - per molti irraggiungibili - insistendo ho ottenuto ciò che era giusto chiedessi) quindi ci provo ancora una volta su più larga scala:


Spesso ho sottolineato quali ostacoli i cittadini sovrani hanno di fronte all'esercizio della loro sovranità, ovvero perché non sono ascoltate molte delle loro richieste.


Quindi sono, e resto, dell'idea che il primo passo da compiere sia quello di RIMUOVERE tali ostacoli.


Ma come fare ? Se tali ostacoli ci sono e nessuno di chi comanda li può o li vuole rimuovere ?


La petizione mi pare l'unico strumento, benché non ancora regolamentata e quindi priva di valore, o inutilizzabile (legalmente parlando). Tuttavia non essendo ancora stata regolamentata con opportuna legge è anche l'unica iniziativa popolare ad essere priva degli  ostacoli posti dalla Casta agli strumenti di democrazia diretta previsti dalla nostra costituzione (v. testo della petizione).
Penso solo infatti, anche se può sembrare un sogno raccogliere 25.000.000 di firme, ovvero che tanti italiani recepiranno e sosterranno l'iniziativa, come il parlamento italiano giustificherebbe il rifiuto di una richiesta popolare, legittima, presentata con una Petizione sottoscritta dalla metà più 1 degli aventi diritto al voto degli italiani.


E' un sogno, conoscendo l'attitudine degli italiani, la mancanza di informazione che ci potrebbe essere, e l'ostruzionismo della classe politica e dei suoi servi (media)... ma perché non provarci sfruttando la Rete quale unico mezzo di diffusione ed aggregazione che, per ora, è concesso avere ai comuni cittadini ?


Il testo della petizione è online al seguente link
Come al solito terrò d'occhio le adesioni online, prima di spendermi e coinvolgere altri collaboratori, nel redigerla in forma cartacea e presentarla poi nelle opportune sedi.
Lavorare e spendere inutili energie da fastidio a tutti... credo.


Bisogna raccogliere almeno 25.000.000 di firme.
Non ridete ma... non vedo molte altre alternative per non lasciare alcuna parola alla Casta. Qualunque sia il risultato ho comunque espresso il mio pensiero e dato alcuni elementi di riflessione.


N.B.
Se volete firmare la petizione ricordatevi di controllare la posta elettronica e cliccare sul link nella e-mail che riceverete dal sito Petizione Pubblica, che si trova sotto la frase:
"Occorre confermare la tua firma sulla petizione per garantire l’autenticità dei dati."
Grazie in anticipo a tutti coloro che aderiranno


Nota correlata: Democrazia - traguardo irraggiungibile ?


Aggiornamento del post in data 29/11/2011

A fronte di una intelligente considerazione fatta da un lettore su piattaforma Facebook riporto tanto la considerazione quanto la mia risposta:

  • Ciao Bruno Aprile, ti do il benvenuto sulla pagina.
    Ci spiegheresti meglio come funzionerebbe questa petizione, perchè leggendo il primo punto mi pare di capire che le petizioni non sono valide nel nostro paese, però la tua si tratta di una petizione.
    Grazie ciao :)

    20 minuti fa ·  ·  1

  • Bruno Aprile Ciao... molto volentieri :-)
    La petizione non vale, o meglio dire, non è vincolante per gli eletti perché come spiegato nel testo della stessa manca di una regolamentazione fondamentale (legge attuativa). Tuttavia è uno strumento che si differisce da una comune lettera, denuncia e/o manifestazione perché è un diritto costituzionale che ha a che fare con l'esercizio della sovranità che appartiene ai cittadini e che deve, in quanto tale, essere regolamentato con legge (come fatto coi referendum e l'iniziativa legislativa popolari). D'altro canto un principio costituzionale senza una legge che lo applichi non vale nulla e creerebbe un vuoto legislativo.
    Lo scopo di utilizzarla comunque e molteplice:
    1) Si sensibilizzerebbe la popolazione ignara tanto su quanto relativamente alla petizione, quanto relativamente agli altri strumenti di democrazia diretta regolamentati MALE con la legge 352/70 (di cui si chiede la modifica)
    2) Si metterebbe qualche pulce nelle orecchie di quei parassiti che vorrebbero far credere di essere tanto democratici quanto governanti nell'interesse della popolazione.
    3) Se fosse sottoscritta dalla metà + 1 degli aventi diritto al voto, legge attuativa o non legge attuativa, non darebbe alcun alibi agli eletti per ignorarla.

    Mi rendo conto che può far ridere per l'enorme quantità di firme da raccogliere ma non c'è altro modo, a mio avviso, per farla digerire questa cosa ai parassiti eletti (pardon... nominati da non si sa chi esattamente).
    Grazie dell'accoglienza :-)

Aggiornamento del post in data 30/11/2011

Chiedo scusa se ho dimenticato una cosa importante da aggiungere alla petizione ma nel sito che la ospita non si può più modificare il testo una volta che è già stata firmata (giustamente).
Nella forma cartacea, che troverete QUI, è stata comunque aggiunta. Per ora il mio invito è di firmarla online per capire se c'è interesse e quanto interesse c'è.
La petizione andrà poi presentata in forma cartacea.

Le Tasse

Le Tasse costituiscono un modo per assicurare le "entrate" dello Stato.
Tali entrate dovrebbero garantire i servizi pubblici indispensabili allo sviluppo di una popolazione e quindi dell'intera nazione.

Oltre alle Tasse lo Stato può incamerare entrate attraverso le Esportazioni (di beni e servizi) ... ma ad uno Stato che non esporta nulla (o molto poco), poiché poco produttivonon resta altro da fare che incrementare le entrate con la Tassazione.
Se con la tassazione le entrate non sono sufficienti a garantire ai cittadini i servizi di prima necessità, non resta altro che l'indebitamento (chiedere soldi alle banche).
Il problema è che le tasse in Italia aumentano sempre ma i servizi sono sempre più scarsi o "tagliati" e quindi è più che spontaneo domandarsi che fine fanno i soldi che dovrebbero garantire i servizi alla popolazione.

Bisogna considerare che in Italia abbiamo delle classi politica e dirigente - all'interno delle istituzioni dello Stato ed enti pubblici e parastatali - che indipendentemente dalla situazione economica e produttiva del paese continuano ad aumentarsi compensi, privilegi e sprechi come in nessun'altra nazione al mondo.
Se la matematica non è quindi un'opinione è facile comprendere a cosa sono serviti i debiti fatti dalla classe politica e a cosa servono le tasse.
  •  Mantenimento degli elevatissimi compensi, privilegi e sprechi delle classi dirigenti e politiche.
  • Pagamento degli INTERESSI del debito fatto dallo Stato (cosiddetto pubblico).
Cosa esporta comunque l'Italia ? ... ARMI ! (poi vogliamo fare i pacifisti ...)

Ad ogni modo se un cittadino chiede soldi alla banca e poi non restituisce tanto il capitale quanto gli interessi sapete cosa succede ? In sede di giudizio qualcuno gli dirà: "Non doveva fare debiti senza la certezza di poterli onorare", oppure "non doveva spendere più denaro di quanto ne guadagnava".

Pensate che per lo Stato non vale la stessa regola ?

A livello individuale invece è vero che "pagare le tasse" chiama in causa la coscienza di ogni cittadino ma è anche vero che se lo Stato non opera un corretto controllo sui REALI evasori  l'evasione fiscale sarà sempre un fenomeno in crescente aumento.

Perché ?

Perché chi fatica sempre più a giungere alla fine del mese si vede COSTRETTO a NON pagare le tasse per SOPRAVVIVENZA !
Chi invece le evade per avere sempre più agi e lussi non è costretto ad evaderle per sopravvivenza ma per AVIDITA' e costoro sono i maggiori evasori fiscali.

Chi delle due categorie di persone, secondo voi, è più controllata dallo Stato? Se è vero che le tasse aumentano sempre, che i ricchi arricchiscono sempre più e i poveri impoveriscono sempre più e facile anche intuire la risposta a questa domanda
Pensate che lo Stato non possa controllare facilmente i possedimenti e/o le entrate delle persone ? Se pensate che sia così difficile essere controllati spiegatemi:
  • Cos'è il codice fiscale ?
  • A cosa serve ?
  • Perché per ogni contratto , acquisto, operazione finanziaria, etc. chiedono il codice fiscale ?
Ad ogni modo se non si livelleranno i compensi; se non si ridurranno gli sprechi ed i privilegi delle classi dirigenti e politiche sarà IMPOSSIBILE rilanciare la produttività, e quindi l'economia, e lo Stato seguiterà a chiedere soldi alle banche accrescendo il debito pubblico e i relativi interessi. Lo Stato continuerà a pagare - con le tasse prelevate dai cittadini - soltanto gli interessi del debito pubblico, continuerà a ingrassare i soliti a dismisura e continuerà a tagliare i servizi alla popolazione.

Vedi nota correlata: Democrazia Diretta, unica salvezza


Storia del finanziamento pubblico dei partiti


Quando il finanziamento ai partiti fu introdotto con Legge n.195/74, l'intento del legislatore era quello di disincentivare eventuali collusioni o corruzioni dei politici dotando i partiti presenti in Parlamento di un "piccolo" capitale. Contestualmente venne promulgata una legge che vietava ai partiti di ricevere finanziamenti da altri enti pubblici e li obbligava a tenere un rigoroso registro di ogni aiuto economico di origine privata ricevuto che superava la modica cifra.

L'effetto immediato di questa norma fu quello di penalizzare le nuove formazioni politiche alimentando i farraginosi apparati burocratici interni. Furono queste le basi su cui, mattone su mattone, si è poi costruita la Casta. Nel 1980 fa capolino in Parlamento una proposta che vorrebbe raddoppiare l'entità del finanziamento pubblico ma lo scoppio di un grosso scandalo di imprenditori che imbonivano politici con piogge di denaro impose uno stop al progetto. Uno stop solo momentaneo. Con Legge n.659/81, infatti, i finanziamenti pubblici venivano raddoppiati, permaneva il divieto di ricevere finanziamenti da altri enti pubblici ma veniva introdotta una modifica alle rigide regole di registrazione della contabilità dei finanziamenti sostituendo il severo registro con un più blando rendiconto su cui nessun ente aveva potere di accertamento. L' Italia dovette assistere a tangentopoli perché con il referendum dell'aprile 1993 il 93,5% degli italiani si esprimeva per sopprimere i finanziamenti pubblici ai partiti.

Fatta la legge, trovato l'inganno e dopo solo otto mesi da che il popolo sovrano si era espresso in materia veniva trovato un sicuro escamotage, veniva infatti varata una legge in cui i soldi ai partiti non si chiamavano più "finanziamenti” ma "contributi per le spese elettorali”. La legge veniva applicata con un inusuale rapidità e diventava operativa già per le successive elezioni politiche che avvenivano dopo tre mesi, e veniva previsto un contributo per le spese elettorali di ben 47 milioni di euro da erogarsi in un unica soluzione.

Facendo affidamento sulla ben nota memoria corta degli italiani con Legge n. 2/97 si evitavano ipocrisie reintroducendo ufficialmente il finanziamento pubblico ai partiti, sovvenzioni su cui solo la Corte dei Conti può fare accertamenti basandosi però unicamente sui rendiconti presentati da ogni partito. La liquidità necessaria per coprire questa legge dovrebbe venir reperita mediante il versamento volontario dei cittadini del 4 per mille della propria dichiarazione dei redditi, fino a raggiungere un tetto massimo di complessivi 56 milioni 810mila euro.

La storia insegna che in politica i soldi non bastano mai e appena un anno dopo il tetto massimo veniva ritoccato al rialzo portandolo a 82 milioni 633mila euro.

La chiara scelta dei cittadini veniva più volte clamorosamente tradita dai suoi rappresentanti.

Accadeva però che solo una minima parte di italiani aderiva all'invito di destinare volontariamente il 4 per mille per il finanziamento ai partiti, ribadendo così, se ce ne fosse stato bisogno, la convinzione della scelta referendaria. Toccava nuovamente ai politici muoversi per autotutelarsi.

Con Legge n. 157/99 veniva definitivamente reintrodotto il finanziamento pubblico completo per i partiti che riuscivano ad ottenere durante le elezioni almeno il 4% delle preferenze, non veniva previsto nessun sistema di controllo del rapporto entrate/uscite di un partito che diventava nei fatti un'azienda a cui vanno erogati regolarmente contributi statali per 193.713.000 euro ogni anno (al confronto gli incentivi dati alla Fiat o all'Alitalia risultano quasi quisquilie).

Con la legge n.156/02, si decideva che potevano beneficiare dei finanziamenti tutti i partiti che ottenevano almeno l'1% dei voti e la cifra da erogare passava dai quasi 194 milioni di euro a 468 milioni di euro.



La Casta è diventata insaziabile e vuole ancora di più, nel 2006 insieme all'indulto si riesce a far passare un provvedimento per cui viene erogato il finanziamento previsto per il quinquennio di legislatura anche se lo schieramento politico non riesce a rimanere in carica per l'intero mandato, in pratica all'inizio di ogni singola legislatura vengono messi a disposizione dei partiti 2 miliardi e 340 milioni di euro.

Con il ribaltone politico del 2008, con conseguenti nuove elezioni a distanza di solo due anni dalle precedenti, accade che molti partiti percepiscono il finanziamento previsto per la legislatura che ha avuto inizio mandato nel 2006 a cui sommare quello previsto per la legislatura formatasi nel 2008.

Nel 2008, nel 2009, 2010 e ancora nel 2011 per alcuni partiti si vengono a sovrapporre i finanziamenti previsti per le due legislature arrivando a toccare la cifra da capogiro di un contributo di 3 miliardi 744 milioni di euro da spartirsi tra una decina di partiti.


Fonte della notizia: Susanna Ambivero Blog

sabato 26 novembre 2011

Molti si domandano: come fare per cambiare l'Italia ?

Non sarà sicuramente facile e non la si cambierà in tempi brevi ma se non si individuano le azioni più concrete e sbrigative... sarà ancor più difficile e LUNGO il cammino !

E' vero che occorre cambiare mentalità e modo di vivere individualmente ma è anche vero che occorre far cambiare a CHI COMANDA mentalità e modo di governare. Perché è questa gente che IMPONE e DECIDE.

Molti pensano alla violenza, alla rivoluzione ed alla rivolta cruenta... nulla di tutto questo ! Tornerebbe tutto a loro vantaggio... dando loro l'alibi di ricorrere all'esercito ed alle forze dell'ordine. Se una rivoluzione cruenta dovrà giungere... giungerà ... è solo questione di tempo e di come si comporteranno i governanti quando riceveranno dal popolo delle precise richieste presentate con gli strumenti legittimi e lagali a loro disposizione

Come fare quindi ?
Io lo trovo di una semplicità estrema:

Mi rivolgo, ovviamente, a chi è veramente stanco dei partiti e dei politici, o meglio ancora, dell'attuale sistema politico RAPPRESENTATIVO (che è una mera Oligarchia - delle peggiori).
  • Quando i politici o i partiti organizzano manifestazioni e proteste di piazza: NON ANDATECI ! (nemmeno ad ascoltarli).
  • Quando i politici organizzano conferenze o convegni: NON ANDATECI ! (nemmeno ad ascoltarli)
  • Quando ci sono le elezioni: NON VOTATE ! (possibilmente spiegandone i motivi)
Solo vedendosi abbandonati, perché ritenuti non più credibili, saranno costretti a mollare l'osso (la sovranità).
La richiesta da presentare nel caso vi dovessero chiedere: "cosa volete ?" è:

Il riconoscimento della sovranità che appartiene al popolo (Democrazia Diretta)
e questo implica, fra le tante buone iniziative di molti cittadini (fra cui petizioni, proposte di legge popolari, richieste di referendum abrogativi), quella che, a mio avviso, deve avere la priorità assoluta e la partecipazione più ampia dei cittadini:
La richiesta che vengano rimossi quegli ostacoli, posti dalla Casta, agli strumenti  previsti dalla nostra Costituzione (a livello nazionale) e dalla Legge (a livello comunale, provinciale e regionale). Finché avremo questi ostacoli all'esercizio diretto della sovranità le nostre iniziative saranno sempre soggette al buon cuore della Casta (ha un cuore la Casta ?) ...................................                            

Consideratemi qualunquista, anarchico, disfattista... quello che volete ! Questi sono 3 suggerimenti per avviarci verso un cambiamento più veloce. Se invece pensate di poter disporre di altri decenni sperando in un nuovo leader o gruppo politico che raggiungano una schiacciante maggioranza parlamentare per cambiare le cose, prima del crollo totale, allora fate conto di non aver letto nulla e fate come volete.

Per ulteriori dettagli: Cos'è la democrazia diretta ? e come si può attuare in Italia ?

Aggiornamento del 6 marzo 2021

Dato che anche leggere testualmente certe informazioni agli italiani è come leggere il vangelo ad un israelita, dato che parlare di democrazia agli italiani è come spiegare la sindrome di stoccolma ai votonti... a questo punto non resta altro che l'insurrezione popolare violenta.

Democrazia Diretta unica salvezza



Perché in Italia siamo arrivati a questo punto ?

  • In cui i servizi pubblici lasciano sempre più a desiderare ?
  • In cui sempre più persone faticano a giungere alla fine del mese ?
  • In cui si sta privatizzando ormai tutto ?
  • In cui il debito pubblico non accenna a diminuire ?

La risposta è di una semplicità estrema !

Siamo arrivati a questo punto perché in Italia la popolazione (più o meno 60.000.000 di abitanti) ha accettato un sistema di governo OBSOLETO e TRUFFALDINO quale è la sola democrazia rappresentativa (che fra l'altro non è la sola forma di governo prevista dalla nostra Costituzione).

Approfondiamo:

Sappiamo tutti ormai cosa sono i partiti politici e quanto ci costano. Sappiamo tutti che finora hanno sempre deciso tutto i politici (cittadini riunitisi in partiti). Sappiamo tutti che per progredire una popolazione necessita di servizi pubblici (evito di elencarli).

  • I politici per guadagnare sempre più consensi, fiducia e, quindi, potere dagli elettori hanno sempre dovuto garantire dei servizi pubblici indispensabili. Tuttavia tali servizi hanno dei costi.
  • Nello stesso tempo i politici, che si sono arrogati un potere assoluto, hanno anche ceduto alle pressioni di lobbies in cambio di privilegi o compensi extra (non si accontentavano di quelli che si attribuivano ufficialmente e legalmente).
  • Fatto sta che, indipendentemente dalle varie situazioni economiche interne e internazionali, non hanno mai rinunciato ai privilegi ed ai compensi che si sono sistematicamente sempre aumentati nel corso del tempo.
Se consideriamo che i tre punti elencati comportano capitali, compromessi, quindi costi, se le entrate dello Stato sono inferiori ai costi (dello Stato) occorre rimediare il denaro necessario in altro modo.

Come lo Stato incamera entrate ?
Con la:
  • Tassazione
  • Esportazione (di beni e servizi)
Come lo Stato può garantire i servizi pubblici ?
Con l'utilizzo delle entrate

Se le entrate dello Stato non sono sufficienti a garantire gli esorbitanti compensi della classe politica (i partiti), dei suoi funzionari ed i servizi pubblici... lo Stato deve chiedere soldi alle banche.
Le banche prestano soldi allo Stato che poi, lo Stato, deve restituire alle banche con gli INTERESSI (e sappiamo quali sono i tassi di interesse delle banche).
Ma le banche prestano soldi allo Stato fino a che ce ne sono (di soldi).
I soldi devono avere un controvalore corrispondente per essere stampati perché in origine i soldi furono creati per sostituire un valore (oro).
Se si stampano soldi, solo perché finiscono, senza un controvalore corrispondente (riserva aurea) si crea un circolo vizioso basato sul debito che peggiorerà sempre più la situazione.

Mentre i politici se ne sbattono i coglioni perché arraffano più che possono, creandosi paradisi fiscali per godersi la vita quando tutto andrà a puttane, i cittadini diventeranno sempre più poveri, schiavi e schiacciati inesorabilmente da pochi individui.

I politici hanno sempre elargito servizi pubblici, con leggi fatte su misura, per pura demagogia, per mantenere consensi e potere, ben conoscendo le conseguenze (di cui se ne fottono per il motivo esposto sopra).

Cari connazionali, se non siete ancora in grado di capire queste cose, o forse ritenete sia meglio non capirle, non so cosa dirvi ancora... aspettiamo il crollo totale e forse fiumi di sangue per le strade. Evidentemente le cronache attuali di ciò che avviene in alcuni paesi nel mondo non vi insegnano nulla (v. l'Islanda).

Bisogna smettere di fare debiti prima a livello individuale, ovvero smettere di consegnarsi alle banche illudendosi di possedere mediante esse qualcosa, e poi, a livello collettivo,  smettere di far dettare legge ai propri carnefici (politici).
Abbiamo delle basi costituzionali e legislative per diventare realmente sovrani e mettere in discussione tutto ciò che viene IMPOSTO dai politici in maniera anti-democratica. Sfruttiamole !


P.S.
Prossimamente in questa Italia:

  • Aumento dei prezzi di prodotti energetici (luce, gas, acqua, benzina, trasporto pubblico)
  • Diminuzione degli importi relativi alle tredicesime mensilità
  • Crollo dell'Euro
Tuttavia i nostri politici del cazzo fanno conferenze e convegni pubblici col sorriso sulle labbra per dire chissà quali altre stronzate ai fessi che li vanno ad ascoltare.
Disertare queste conferenze e convegni no eh ? Mi raccomando ! Riempite le loro sale ! ITALIOTI !)