sabato 10 marzo 2012

Il libero arbitrio

Se un Dio onnipotente ha creato l'uomo con la facoltà e il diritto di scegliere,


la sua creazione ha limitato ai suoi stessi simili tale facoltà e diritto ricevuto in dono.


L'uomo creato con la facoltà di scegliere come usare ad esempio un coltello ha pensato di limitare a sua volta tale facoltà al suo stesso simile.


Un coltello è uno strumento come tanti altri che è utile e dannoso allo stesso tempo a secondo dell'uso che un individuo decide di farne. Esso può essere usato infatti per affettare il pane (buon uso) ma anche per uccidere un suo stesso simile (cattivo uso).


Essendo però il libero arbitrio una qualità innata/naturale di ogni individuo difficilmente lo si può limitare o condizionare senza provocare dissenso.


Come sappiamo esistono delle regole (leggi) che regolano le attività di tanti individui e quindi limitano anche in qualche modo l'esercizio del libero arbitrio delle persone.


Le leggi in realtà non limitano il libero arbitrio che credo non si debba confondere con la "libertà", ma limitano proprio la libertà delle persone per evitare che alcuni facciano un cattivo uso del libero arbitrio ai danni dei propri stessi simili.


Come conciliare quindi le cose ?

  • Lasciare a tutti la facoltà di scegliere ?
  • Impedire che alcuni facciano un cattivo uso del libero arbitrio ai danni di altri ?
Nel corso dei secoli ogni civiltà ha sperimentato forme di governo per conciliare, credo, le due cose. Ogni civiltà ha studiato il modo di creare delle regole comuni e valide per tutti e farle rispettare. Ogni civiltà ha designato alcune persone per scrivere le regole (legislatore), per farle attuare (governo) e per fare in modo che siano rispettate (magistratura).

La storia dimostra che per quanti sforzi si siano potuti fare nel corso del tempo dare questi incarichi a poche persone ha portato le persone designate a fare un cattivo uso del loro libero arbitrio, ovvero a soggiogare anche in maniera violenta moltissimi altri individui per godere di privilegi particolari oltre la misura necessaria e sufficiente per vivere in maniera dignitosa.

A mio avviso più i poteri sono concentrati in poche persone e peggio è (e la storia credo che lo dimostri).

La democrazia dovrebbe essere la forma di governo migliore poiché pur essendo impossibile che tutti quanti accettino di buon grado delle regole, le regole sono almeno comunque accettate più volentieri perché decise da TUTTI coloro che le vogliono decidere e perché chi le decide non versa in conflitto di interesse.

L'egoismo e la tendenza anch'essa innata di voler prevaricare sugli altri ha portato molte persone a forme di governo apparentemente democratiche (democrazie rappresentative) che seppur nate con il migliore intento hanno poi rivelato l'intenzione di pochi "eletti" a voler prevalere comunque su tantissimi altri.

La democrazia vera è quella forma di governo che permette a TUTTI di decidere le regole a cui tutti sono soggetti, perché belle o brutte che possano essere tali regole per alcuni sono sempre decise con un più ampio consenso ed accordo.

Una forma di governo perfetta non esisterà mai, come non esisterà mai una democrazia perfetta (essendo gli esseri umani imperfetti), ma la si può migliorare ... e una democrazia che non prevede l'esercizio diretto della sovranità popolare non è democrazia ma è la stessa forma di governo che un tempo era chiamata in altro modo.

democrazia = democrazia rappresentativa + democrazia diretta, quest'ultima esercitata in maniera assai meno frequente ma con valenza maggiore di quella rappresentativa.

In sostanza il popolo sovrano delega dei rappresentanti (scelti in un certo modo) ... fino a che non decide direttamente ... di intervenire in ogni questione.

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