domenica 6 maggio 2012

Iniziativa popolare "Prendere o lasciare" - Il programma lo scriviamo noi ai partiti e ...

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"Prendere o lasciare" sarà il nome di un'iniziativa popolare che proporrò ufficialmente il 2 giugno 2012 (anniversario del referendum che ha trasformato l'Italia da monarchia a dittatura di pochi militanti nei cosiddetti partiti politici - anche se il referendum prevedeva altra cosa).
In verità è un'iniziativa popolare un po insolita poiché non si tratta né di petizione, né di proposta di legge popolare, né di referendum.


Sono fermamente convinto che il voto elettivo, essendo un voto di delega, non solo deve rispettare il dettato costituzionale come qualsiasi altra legge (artt. 134 e 136 Cost.), ma deve consentirmi di delegare chi voglio e come voglio a rappresentare gli interessi della collettività ... poiché se il popolo è sovrano i suoi rappresentanti devono operare nell'interesse della collettività (popolo sovrano).


Se tutti sanno che in realtà i rappresentanti del popolo hanno sempre operato nel loro primario interesse e nell'interesse di lobbies, rendendo il popolo soltanto un mulo o una vacca da mungere, c'è qualcosa che non funziona non solo nel sistema elettorale ma anche nel  sistema puramente rappresentativo (che è una mera Oligarchia sempre più autoreferenziale e blindata).


Restando quindi dell'idea che se il popolo è sovrano ... è il popolo che deve decidere come eleggere coloro che delega ... e non i delegati che si auto-eleggono, si auto-stipendiano, si auto-referenziano e si auto-erigono al trono e fino a che i rappresentanti e gli aspiranti tali non comprenderanno il ruolo che in una democrazia devono avere li aiutiamo noi cittadini affinché lo comprendano con questa iniziativa:


Invertiamo la rotta !

Il programma politico lo devono scrivere i cittadini e non più i partiti che si candidano.
Chi si candida dovrà sottoscrivere il programma più avanti riportato altrimenti

NIENTE VOTO ! e ASTENSIONE CON RIFIUTO MOTIVATO DELLA SCHEDA ELETTORALE.

Nella fattispecie di questa iniziativa il programma sarà volto a dare sovranità ai cittadini con la "democrazia diretta" quale forma complementare di quella rappresentativa.
Il popolo deve diventare realmente sovrano e non i suoi rappresentanti (che già lo sono da troppo tempo).

Chi gradisce il programma indicato più avanti segua e sostenga questa iniziativa ... chi vuole proporre altri programmi può farlo liberamente e non seguire questa iniziativa e gli sviluppi di tale progetto, come pure è libero di affidarsi ancora a qualche rappresentanza "eletta" (se mai lo sarà realmente un giorno) che deciderà ogni cosa al suo posto, come accade da 63 anni.

PREMESSA:

La Costituzione italiana recita all'art. 1 comma 2:
"La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione"

Da 63 anni abbiamo compreso, se ci riflettiamo, che i limiti all'esercizio della sovranità popolare non sono quelli dettati dalla Costituzione ma bensì dai rappresentanti del popolo (parlamento) i quali hanno mortificato ogni forma di democrazia diretta prevista dalla Costituzione impedendo quindi l'esercizio della sovranità del popolo attraverso le forme di seguito esposte:

1) Elezione diretta dei deputati (art. 56 Cost) - infatti il popolo non può scegliere direttamente i deputati poiché questi vengono scelti dai partiti  (quindi indirettamente)

2) Elezione diretta dei senatori (art. 58 Cost.) - infatti il popolo non può scegliere direttamente i senatori poiché questi vengono scelti dai partiti (quindi indirettamente)

3) Petizioni (art. 50 Cost.) - infatti il popolo potrebbe chiedere interventi legislativi o esporre comuni necessità ma non può farlo perché non è mai stato stabilito mediante nessuna legge quante firme occorrono per presentare una petizione alle camere, entro quanto tempo presentarla, entro quanto tempo il parlamento deve dare riscontro, con quali modalità deve essere presentata alle camere.

4) Proposte di legge di iniziativa popolare (art. 71 Cost.) - infatti il popolo attraverso 50.000 elettori può proporre dei disegni di legge ma i disegni di legge di iniziativa popolare finora presentati al parlamento giacciono per la maggiore nei cassetti del parlamento senza essere neppure discussi e/o calendarizzati.

5) Referendum abrogativi (art. 75 Cost.) - infatti il popolo può abrogare le leggi ordinarie fatte dal parlamento ma il parlamento oltre ad essersi impossessato di tale strumento di democrazia diretta (tutti i referendum svoltisi dal 1974 ad oggi sono stati proposti dagli stessi parlamentari) ha oltraggiato la decisione popolare con l'introduzione dell'oggetto abrogato dal popolo mediante altre leggi e ultimamente (referendum del 12-13 giugno 2011) senza averne ancora attuato gli effetti dopo circa 1 anno dalla decisione espressa dal popolo.

6) Referendum confermativi costituzionali (art. 138 Cost.) infatti il popolo potrebbe confermare o meno le leggi fatte dal parlamento che modificano la costituzione ma in Italia si sono effettuati soltanto due referendum di questo tipo mentre le modifiche alla costituzione sono state molte di più, alcune delle quali nel totale silenzio dei media e nella totale assenza di informazione dagli stessi parlamentari (v. patto di bilancio in costituzione appena approvato con larghissima maggioranza superiore ai 2/3 dei membri di entrambe le camere).

CONCLUSIONI:

Alla luce di quanto esposto per le prossime politiche del 2013 i candidati (partiti, movimenti o altri gruppi) vecchi e nuovi dovranno contrattualizzare con una delegazione di non meno di 10 elettori, scelti dal corpo elettorale attraverso un sito internet predisposto per l'occasione, il loro programma politico che comprenderà preferibilmente un solo punto programmatico (troppa carne sul fuoco rischia di bruciare o di non cuocere), o almeno questo punto:



PUNTO  PROGRAMMATICO  O  PROGRAMMA  POLITICO:

A livello locale chiederemo l’introduzione nello Statuto comunale di referendum propositivi, abrogativi e confermativi senza quorum e la revoca degli eletti, e ne daremo immediata attuazione attraverso Regolamento.

A livello nazionale chiederemo la precedenza nella discussione del disegno di legge costituzionale a favore della democrazia diretta giacente in commissione affari costituzionali dal 2009 presentato dal senatore Oskar Peterlini, designato con numero s.1428, e dei disegni di legge di iniziativa popolare giacenti in parlamento entro il tempo massimo di un anno, pena le dimissioni spontanee di tutto il gruppo qualora non riuscissimo a dimostrare al corpo elettorale di avere fatto il possibile perché quanto esposto fosse di priorità assoluta.

IN SOSTANZA:
I candidati dovranno sottoscrivere il suddetto programma/punto davanti e assieme alla delegazione di cittadini citata sopra e nel caso di rifiuto: NIENTE VOTO.

Che si assegnino i seggi come vorranno e con le leggi elettorali che vorranno emanare ... faremo in modo di sottoporre il tutto al Consiglio d'Europa.

Chi non se la dovesse sentire di proporre questo ai futuri candidati o non se la dovesse sentire di dichiarare il rifiuto della scheda elettorale come indicato in questo post
piuttosto diserti le urne affinché il numero degli astensionisti al voto elettivo AUMENTI sempre più.
Questo sistema politico italico deve cambiare per mezzo del popolo poiché la Casta non lo cambierà mai se non in peggio e lo sappiamo bene in tanti perché lo vediamo TUTTI - escluso forse chi ha parenti o amici in politica.




NIENTE PIU' VOTO  QUINDI !


fino a che la tendenza dei rappresentanti del popolo è sempre più volta ad ignorare istanze, petizioni, proposte di cittadini singoli o associati (artt. 50, 71 comma 2, 75, 138  , 118 comma 4 e 123 comma 3 Cost., e art. 8 Dlgs 267/00) ed in maniera sempre più evidente.


La relazione esplicativa per valorizzare e rafforzare la democrazia diretta è inclusa nel documento sotto indicato, che consiglio a tutti di scaricare e consegnare ai partiti quando saremo vicini alla campagna elettorale per le politiche del 2013. In caso di rifiuto di tutti a sottoscrivere questa iniziativa una dichiarazione simile a questa sarà redatta al momento opportuno e con motivazioni diverse.
Leggi e scarica l'intero documento con la relazione esplicativa.

Questa è una rivoluzione silenziosa, non violenta, senza alcun costo, dove non si rischieranno  manganellate e neppure infiltrazioni partitiche, e dove nessuno potrà infiltrare disturbatori come accade solitamente nelle manifestazioni.


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