domenica 20 ottobre 2013

Retroattività della legge - Ineleggibilità

Dato che non si fa altro che sentir parlare di Berlusconi, mentre i problemi della POPOLAZIONE italiana sono in crescente aumento e che passano in secondo piano.
Vorrei chiarire il concetto di retroattività della legge che a mio avviso è di una chiarezza estrema.

Mi riferisco alla decadenza di Berlusconi dalla carica di senatore richiesta da molti parlamentari in virtù della Legge Severino.

Con i coglioni ormai strapieni di queste farse mediatiche e politiche, e la consapevolezza di quanto siano infingardi i politicanti italici e di quanto siano ingenui i cittadini elettori, cercherò di spiegare la questione in maniera più semplice possibile, perché i politicanti non sanno essere né semplici e né chiari nelle loro ragioni (perché devono ovviamente prendere per il culo l'elettorato e continuare le loro ignobili lotte di potere per conquistare le poltrone più redditizie).

Il mio punto di riferimento è sempre il solito, la Costituzione italiana, che "è la legge fondamentale che deve essere fedelmente osservata da tutti i cittadini e dagli organi dello Stato" (cfr. art. XVIII disp. trans. e finali).

L'immagine scelta per questo post non poteva essere altro che parte dell'art. 25 della Costituzione italiana, in particolare il comma 2 che recita:
"Nessuno può essere punito se non in forza di una legge che sia entrata in vigore prima del fatto commesso."
Il contesto dell'art. 25 della Costituzione è relativo ai reati PENALI e tale articolo/principio costituzionale non prevede, per tali reati, la retroattività di una legge.

Spiego:

Supponiamo che fino all'anno 2000 "un cazzotto in faccia" non costituiva reato, ovvero fino al 2000 non esisteva una legge che ritenesse tale atto un reato da essere punito con la restrizione della libertà in carcere.

Nel 2000 entra in vigore una legge che, invece, prevede che "dare un cazzotto in faccia" a qualcuno costituisce reato - la cui pena varia da 2 a 5 anni di reclusione.

Se io ricordo che qualcuno nel 1999 mi aveva dato un cazzotto in faccia, non posso chiedere la sua punizione nel 2000 poiché prima dell'entrata in vigore della legge, nel 2000 appunto, tale atto non era considerato un reato, e pertanto chi mi ha dato il cazzotto nel 1999 non può essere punito per quel reato.
Sono puniti tutti coloro che danno un cazzotto in faccia a qualcuno dopo l'entrata in vigore della legge, e quindi dal 2000 in avanti.

La sentenza di condanna di un tribunale è riferita ad un reato commesso da un soggetto, ovvero ad un atto commesso da un soggetto in contrasto con una legge che lo vieta.

La condanna va applicata per l'atto commesso (reato), ma se prima dell'entrata in vigore di una legge un determinato atto non era considerato reato non si può punire una persona che non ha commesso il reato, poiché non sapeva che, nell'esempio fatto, dare un cazzotto in faccia a qualcuno fosse, appunto, un reato.

Nel caso di Berlusconi cambia il tipo di atto commesso (reato) ma la sostanza espressa dall'art. 25 comma 2 Cost. non cambia per niente.

Molte forze politiche insistono nel chiedere la decadenza di Berlusconi dalla carica di senatore in virtù della legge da cui estrapolo:
DECRETO LEGISLATIVO 31 dicembre 2012, n. 235
Testo unico delle disposizioni in materia di incandidabilità e di divieto di ricoprire cariche elettive e di Governo conseguenti a sentenze definitive di condanna per delitti non colposi, a norma dell'articolo 1, comma 63, della legge 6 novembre 2012, n. 190.(Gazzetta Ufficiale n. 3 del 4 gennaio 2013)
Art. 1 - Incandidabilità alle elezioni della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica
"1. Non possono essere candidati e non possono comunque ricoprire la carica di deputato e di senatore:
a) coloro che hanno riportato condanne definitive a pene superiori a due anni di reclusione per i delitti, consumati o tentati, previsti dall'articolo 51, commi 3-bis e 3-quater, del codice di procedura penale;
b) coloro che hanno riportato condanne definitive a pene superiori a due anni di reclusione per i delitti, consumati o tentati, previsti nel libro II, titolo II, capo I, del codice penale;
c) coloro che hanno riportato condanne definitive a pene superiori a due anni di reclusione, per delitti non colposi, consumati o tentati, per i quali sia prevista la pena della reclusione non inferiore nel massimo a quattro anni, determinata ai sensi dell'articolo 278 del codice di procedura penale."
La legge in questione non parla mai di retroattività (alcune leggi specificano espressamente la sua eventuale retroattività) ed è entrata in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, ovvero il 5 gennaio 2013 (cfr. art. 18 Dlgs 235/12).

In definitiva cosa stanno chiedendo alcune forze politiche riguardo a Berlusconi ?

Chiedono che venga PUNITO - anche con la decadenza dalla carica di senatore - perché è stato condannato ad una pena superiore a due anni di reclusione per avere commesso un reato prima del 2013, ossia prima dell'entrata in vigore della legge che prevede, ORA, l'incompatibilità della carica di parlamentare ai soggetti  condannati in via definitiva (ossia in terzo grado di giudizio) ad una pena superiore a due anni di reclusione.

E' palese l'illegittimità di tale richiesta poiché al di la dell'antipatia che alcuni, o molti, possano avere nei confronti di Berlusconi e al di là del reato che ha comunque commesso, che è un reato punito dalla legge da molto tempo (la frode fiscale è reato da sempre); prima dell'entrata in vigore del Dlgs 31 dicembre 2012, n. 235, (Legge Severino) anche chi aveva frodato il fisco ed era stato condannato per tale reato anche a più di due anni di reclusione poteva ricoprire la carica di parlamentare e candidarsi alle elezioni.

La punizione di Berlusconi deve essere quella prevista dalla legge già in vigore che riteneva reato la frode fiscale e quindi deve essere punito per reato fiscale ... e non - pure - con la decadenza dalla carica di senatore poiché tale punizione non era contemplata dalla legge prima della conferma definitiva della condanna - pubblicata ad agosto 2013.

Detta in altro modo:
Berlusconi non può essere punito anche con la decadenza dalla carica di senatore, anche se  condannato per frode fiscale, perché tale punizione (ineleggibilità) è prevista per chi commette qualsiasi reato confermato con condanna definitiva dalla magistratura da quando è entrata in vigore la Legge Severino in poi, ovvero dal 2013 in avanti.

Berlusconi deve essere punito con la pena prevista dalla legge che riteneva reato la frode fiscale e tale pena è stata sentenziata dalla magistratura (andrà in affidamento ai servizi sociali ?) ma quel reato non può escluderlo dalla carica di senatore poiché, lo ripeto, prima dell'entrata in vigore della legge Severino i condannati in via definitiva potevano candidarsi ed essere eletti.

Chiaro il punto ?

Sono d'accordo sul fatto che non ha senso che un condannato in via definitiva possa anche far parte del parlamento ma non è colpa di nessun cittadino se il parlamento italico ha sempre fatto le leggi a minkia (questi accadimenti dimostrano la grave lacuna della nostra classe politica). L'unica colpa del popolo, caso mai, è quella di non avere mai voluto comprendere che la classe politica italica non può continuare ad essere legittimata col voto, perché nessuno ha mai fatto gli interessi della popolazione ma ha solo gareggiato per conquistare poltrone e poteri più alti (perché in Italia rendono molto).

Se poi calcoliamo che la legge Severino non dice mai espressamente di essere retroattiva, non ha neppure senso chiamare in causa la Corte costituzionale poiché questa potrebbe esprimersi qualora fossero chiaramente indicate nella legge parole che si scontrano con la Costituzione, e in questo caso, come ripeto, non è scritto da nessuna parte della legge Severino che è retroattiva.

Ergo, chi continua a discutere sulla questione:
  • o se ne fotte della Costituzione
  • o sta prendendo per il culo, come al solito, gli italiani elettori
e a mio avviso stanno facendo entrambe le cose.

Con questo non voglio difendere Berlusconi, ma soltanto i principi costituzionali, e se qualcuno si sta svegliando adesso doveva pensarci molto prima ad emanare opportune leggi per evitare l'ingresso in parlamento di lobbisti, faccendieri e strani personaggi che della legalità e dei diritti umani se ne fottono ... ora è tardi, e tutto questo perché si è sempre voluto mantenere in piedi un sistema in mano a pochi eletti (democrazia puramente rappresentativa - che sulla carta non lo è neppure).

Ovviamente in alcuni casi vige il detto: "meglio tardi che mai", ma non si possono ignorare i principi costituzionali perché a nulla servirebbe una Costituzione italiana che dice chiaramente di essere la legge FONDAMENTALE dello Stato.

Se non piacciono certi principi esposti nella Costituzione, o non sono più congeniali ai tempi attuali, bisogna modificare prima quelli e poi si fanno le leggi .... invece di andare in piazza a dire di volerla rispettare e difendere ! Porca troia !

Ecco perché sono stanco di parlare agli ITALIOTI (fuori e, ancor peggio, ad alcuni dentro alla politica) perché sembra che alcuni vogliano il rispetto di alcuni principi costituzionali ed altri no !


AGGIORNAMENTO  DEL  26  NOVEMBRE  2013

Non faccio altro che sentire - OGNI giorno - su qualsiasi canale televisivo, dei parlamentari intervistati da conduttori di trasmissioni televisive che insistono con la decadenza di Berlusconi in virtù della Legge Severino.

Rafforzo le mie convinzioni più volte dichiarate che c'è un sacco di gente in parlamento che oltre a fottersene della Costituzione (anche se poi organizzano delle farse di piazza in sua difesa) è di una imbecillità ed ignoranza estrema.

I parlamentari che non comprendono il chiaro concetto dell'irretroattività della legge, come  espresso all'art. 25 comma 2 Cost. (v. il testo nel post - sopra) o sono scemi o sono disonesti.
In entrambi i casi non dovrebbero rimanere in quell'organo di Stato dove si fanno le leggi perché si continuerebbero ad avere in Italia delle leggi ILLEGITTIME, confuse, lacunose, tendenziose, etc. ... LEGGI DI MERDA per dirla in poche parole.
Sono solo un branco di deficienti che dimostrano la loro inadeguatezza e incompetenza ! Un parlamentare che non capisce il principio di NON reatroattività di una legge DEVE ANDARE A PASCOLARE le pecore ! Con tutto il rispetto per le pecore e i pastori ! Non può fare le leggi perché chi non afferra quello che è chiaramente scritto nella Costituzione è un COGLIONE ! Pazienza chi elegge quella gente (anche se in realtà gli elettori possono solo eleggere un gruppo e non i membri del parlamento che saranno invece scelti dal gruppo) che può anche non capire certi principi (anche se deve sforzarsi di farlo - almeno quelli costituzionali) ... ma chi ha il ruolo di parlamentare non ha alcuna ATTENUANTE.
Chi deve scrivere e/o votare le leggi deve capire quello che fa e che dice.

Nel caso in cui tutti quegli imbecilli in parlamento tanto amanti della giustizia e del principio che: "la legge è uguale per tutti" ... che stanno rompendo i coglioni a tutto spiano con la legge Severino e Berlusconi ... non siano ancora convinti della loro illegittima richiesta, suggerisco di presentare SUBITO, alla giunta per le elezioni, la richiesta di decadenza di TUTTI GLI ALTRI condannati in via definitiva in parlamento. CE NE SONO UNA VENTINA se non ricordo male !


Altrimenti devo dare ragione a Berlusconi ... quando dice che contro di lui è in atto un complotto politico.

Io posso dire queste cose in virtù della mia totale neutralità - anti-partitica - di cui ne vado FIERO !


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