venerdì 24 ottobre 2014

Conflitti fra Stato ed Enti locali

Ovvero, Parlamento e Governo e Consigli Regionali, Provinciali e Comunali.

Attualmente stiamo assistendo ad un'ennesima farsa demagogica che ha il solito ed unico scopo di fregare la gente che ancora ingenuamente crede ai politicanti italici (e questa gente - purtroppo - è sempre ancora tantissima).

Alcuni "Governatori" (Presidenti delle Regioni) lamentano i tagli alle Regioni che il Presidente del Consiglio in carica, Matteo Renzi, ha proposto col Decreto Legge presentato dal Governo.

Balle ! Sono solo balle ... o meglio dire: fumo negli occhi.

Da SEMPRE Stato e Regioni vanno a braccetto e gli apparenti conflitti servono solo ad illudere la gente.

Quando lo Stato ha invaso la potestà legislativa spettante alle Regioni su parecchie materie (cfr. l'art. 117 Cost.) le Regioni anziché chiamare in causa la Corte Costituzionale (v. l'art. 135 Cost.) o indire referendum abrogativo, senza alcuna raccolta firme poiché sono sufficienti 5 Consigli regionali per richiederlo, (v. art. 75 Cost.) hanno sempre lasciato correre limitandosi solo a chiacchiere demagogiche di protesta senza alcun valore ... ovviamente perché:
gli amministratori eletti nelle Regioni, i parlamentari e ministri della Repubblica italica sono esponenti degli stessi partiti - ovvero di quelle associazioni di persone senza trasparenza e democrazia interna, quindi  assolutamente verticistiche - non regolate da alcuna LEGGE. Organizzazioni di persone i cui membri - specie se eletti - DEVONO sottostare alle direttive non sempre trasparenti e chiare delle rispettive dirigenze che non si sa neppure bene da chi siano composte.
Quando qualcuno poi dice che quello italico è un popolo di creduloni e di pecoroni (e non sono il solo - fortunatamente) non credo che abbia torto perché da decenni le "labili" lamentele di amministratori locali contro quelli centrali sono le solite ed è il solito fumo negli occhi ... infatti NULLA è cambiato e nulla cambia ... sono solo pretesti e sotterfugi per permettere ai politicanti eletti a qualsiasi livello di seguitare a rubare (con tasse e balzelli vari) per ingrassare i PARTITI ... e a giustificare la mancanza di servizi, assistenza, etc. etc.

Fino a che ancora circa il 70% degli italiani continuerà  votare alle elezioni ogni 5 anni, fottendosene poi dei diritti di partecipazione e di democrazia diretta in parte negati ed in parte fortemente ostacolati dallo STATO, quella gentaglia che chiede, prende i voti e le poltrone continuerà ad impoverire sempre più individui e famiglie per rubare ed ingrassare a sproposito e nulla più.

Fino a che la massa elettrice continuerà a farsi prendere in giro da chi ha scelto la poltrona - continuando a votare alle elezioni - non cambierà mai nulla in Italia.

In Italia servono ANCHE delle riforme, ma è indispensabile che PRIMA si applichino quelle regole ancora inapplicate e raggirate da chi per primo dovrebbe dare l'esempio ed applicarle ... e a condizione - infine - che tali riforme siano APPROVATE dal popolo sovrano perché altrimenti non saranno mai riforme ma (solite) prese in giro.

Ribadisco:
Se le Regioni ritengono che il parlamento e/o il governo abbiano invaso il loro campo o sottratto ad esse dei poteri possono:


  1.  adire la Corte Costituzionale
  2. chiedere un referendum che abroghi la legge fatta dal governo (e che io sappia di referendum abrogativi richiesti da 5 consigli regionali in Italia dal 1974 ad oggi sono stati SOLTANTO UNO).
Le grida che attraverso i media vorrebbero diffondere non servono a nulla, esattamente come non sono servite a nulla in oltre 40 anni le grida di scioperanti e manifestanti e sbandieratori di piazza.


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