lunedì 26 ottobre 2015

Lo Stato e la Posta Elettronica Certificata (PEC)

Da diversi anni è stato introdotto un mezzo di comunicazione che ha lo stesso valore legale della lettera Raccomandata con ricevuta di ritorno e del Telefax ossia la Posta Elettronica (e-mail) Certificata (in breve PEC).

Allo stato attuale, PER LEGGE, tanto gli enti ed uffici della Pubblica Amministrazione quanto qualsiasi persona giuridica (anche una piccola impresa individuale - artigiana) devono dotarsi di PEC e le aziende e le società private devono comunicarne gli indirizzi alla Camera di Commercio o al Registro delle Imprese in cui iscritte (rif. legislativi: Dlgs 82/2005; Dlgs 150/2009; Dlgs 235/2010)

Per conoscere l'indirizzo di PEC di qualsiasi ente pubblico basta andare nel suo sito internet (diverse sentenze della magistratura hanno condannato enti pubblici che non hanno reso noto l'indirizzo di PEC nel proprio sito internet); per conoscere invece quello di un'azienda   basta chiedere una visura camerale alla Camera di Commercio dove iscritta tale azienda (così ho fatto io per conoscere quello di Enel Energia SpA).

Io utilizzo la PEC da tempo, specie ora che non navigo bene in senso economico/finanziario, in quanto è il mezzo più economico fra quelli che hanno valore legale e permettono la tracciabilità delle comunicazioni esattamente come i telefax e le raccomandate A.R.

Dovendo comunicare un reclamo e una richiesta di verifica all'ente istituito dallo Stato per la tutela dei consumatori/utenti di servizi di prima necessità come Luce, Gas e Acqua, denominato ora AEEGSI (Autority per l'Energia Elettrica il Gas ed il Sistema Idrico) ho cercato nel sito di tale ente l'indirizzo di PEC e fra i tanti indirizzi dei tanti dipartimenti/uffici di tale ente ho trovato il seguente:

consumatori.aeegsi@pec.energia.it

Non potevo trovare di meglio ! L'Autority ha istituito un dipartimento/ufficio apposito per i consumatori ! Finalmente qualcuno che osserva la legge, poiché la legge che ha istituito tale ente (LEGGE 14 novembre 1995, n. 481) prevede infatti che l'Autority è tenuta a valutare le istanze e/o i reclami degli utenti - anche singoli (articolo 2 comma 12 lettere f; g; h; i; l; m; n) oltre che controllare le società che forniscono tali servizi alla popolazione in materia di tariffe, trasparenza, concorrenza, etc.

Il problema è che dopo avere scritto a quell'indirizzo, lamentando un comportamento di Enel Energia che ha poco e nulla di mercato libero, che non è per nulla esaustivo e veritiero sul piano dell'informazione alla clientela, trasparenza, etc. (tutte cose che l'Autority deve garantire agli utenti - poiché anche per questo è stata istituita) questo ufficio dell'Autority mi risponde come di seguito riportato:

La sua comunicazione via e-mail viene inoltrata allo Sportello per il consumatore di energia, di cui l'Autorità, in base alla legge, si avvale per le attività di trattamento dei reclami, nonché per fornire informazioni ai clienti dei settori elettrico e gas.


La preghiamo, pertanto, per le eventuali future comunicazioni di far riferimento ai seguenti indirizzi:

Per informazioni: info.sportello@acquirenteunico.it (indirizzo non PEC - nda)

Per reclami: reclami.sportello@acquirenteunico.it (indirizzo non PEC - nda)

utilizzando i moduli presenti al link:

http://www.autorita.energia.it/it/callcenter.htm

Lo Sportello trasmetterà il fascicolo a questi uffici soltanto nel caso in cui, dopo aver svolto le attività di propria competenza, il reclamo debba essere oggetto di valutazione da parte dell’Autorità, ai sensi dell’articolo 2, comma 12, lettera m), della legge 481/95.

Per informazioni relative allo stato di gestione del suo reclamo/richiesta di informazioni, da parte dello Sportello, potrà inoltre far riferimento al numero verde 800166654.

Cordiali saluti

Autorità per l'energia elettrica il gas e il sistema idrico

Segreteria Direzione Consumatori, Conciliazioni e Arbitrati

Piazza Cavour, 5 - 20121 Milano

Tel. +39 0265565313 - 387

fax +39 0265565230
>----Messaggio originale---->Da: posta-certificata@pec....omissis....>Data: 23/10/2015 0.07>A: >Oggetto: POSTA CERTIFICATA: Fw: Fattura n. 2645774030 e fattura n. 2650364797>>--Questo è un Messaggio di Posta Certificata-->>Il giorno 23/10/2015 alle ore 00:07:30 (+0200) il messaggio con Oggetto>"Fw: Fattura n. 2645774030 e fattura n. 2650364797" è stato inviato dal mittente "bruno.aprile@...omissis...">e indirizzato a:>consumatori.aeegsi@pec.energia.it>Il messaggio originale è incluso in allegato, per aprirlo cliccare sul file "postacert.eml" (nella webmail o in alcuni client di posta l'allegato potrebbe avere come nome l'oggetto del messaggio originale).>L'allegato daticert.xml contiene informazioni di servizio sulla trasmissione>L'identificativo univoco di questo messaggio è: opec279.20151023000730.27820.05.1.68@...omissis...

 ... omissis... in grassetto è il mio (per non rendere noto il mio indirizzo di PEC onde evitare fastidiosi spamming).

In definitiva qual'è il punto che a mio avviso stona molto ?

L'Autority indica nel proprio sito internet un indirizzo di PEC  (lo doveva fare per legge) ma poi incarica un altro ente (perché lo sportello "acquirente unico" è un altro soggetto) a ricevere i reclami e/o i suggerimenti che i cittadini /utenti/consumatori devono però inviargli mediante indirizzi di posta elettronica ordinaria (non PEC).
Praticamente ogni segnalazione fatta a questo ufficio non è tracciabile è non si può effettuare in forma legale. Furbi vero ?

Inoltre - come si può dedurre dalla risposta ricevuta - anche questa banda di furbi dell'Autority ha interpretato la legge come gli ha fatto comodo (tipico degli ita-glioni all'interno di enti pubblici e privati che offrono servizi alla popolazione).

Hanno inventato - in pratica - un filtro che dovrebbe passargli i reclami degli utenti solo se ritenuti (da questo filtro) degni di valutazione dell'Autority.

Ora riporto il testo dell'art. 2 comma 12 lettera m), della Legge 481/95 (citato nella e-mail di risposta dall'Autority):

valuta reclami, istanze e segnalazioni presentate dagli utenti o dai consumatori, singoli o associati, in ordine al rispetto dei livelli qualitativi e tariffari da parte dei soggetti esercenti il servizio nei confronti dei quali interviene imponendo, ove opportuno, modifiche alle modalità di esercizio degli stessi ovvero procedendo alla revisione del regolamento di servizio di cui al comma 37;

Attenzione! Chi valuta i reclami ? l'acquirente unico o l'Autority ?

La legge che ha istituito l'Autority è del 1995 ... ma lo sportello a cui fa riferimento l'Autority nella e-mail di risposta alla mia (ovvero l'acquirente unico) è nato dopo (nel 1999) e pertanto la legge prevedeva (e lo prevede tuttora) che l'Autority debba valutare in ogni caso i reclami degli utenti, che possono essere trasmessi dai cittadini direttamente all'Autority mediante l'indirizzo PEC indicato nel sito internet dell'Autority, come previsto dall'art.2 comma 12 lettera m) della Legge 481/95.
Che l'Autority abbia poi ritenuto opportuno servirsi di ausili esterni o di altri uffici o enti può anche star bene ma senza che questi ausili o enti facciano da filtro perché se un cittadino non riceve riscontro a reclami o istanze presentate ci ritroviamo di fronte alla solita solfa dove si perdono documenti, istanze, reclami, etc. che non giungono mai al destinatario a cui indirizzate ... il solito metodo che utilizzano i pubblici uffici quando si trovano davanti a "patate bollenti" (il metodo dello scarica barile ... ovvero quello di dare la colpa a qualcun altro per esonerarsi - anche volontariamente e furbescamente - dalle proprie responsabilità) e chi ne paga le spese è sempre il cittadino (pantalone).

Ad ogni modo vedremo come andrà a finire anche questa storia perché io continuerò a scrivere all'indirizzo PEC indicato nel sito dell'Autority (a meno che l'ufficio dell'acquirente unico non renda noto pure il suo indrizzo di PEC) e se non avrò riscontri esaustivi e risposte chiare alle mie istanze e/o reclami vedremo cosa dirà la magistratura (perché stavolta ricorrerò alla magistratura senza esitazioni e col Patrocinio Gratuito dello Stato).

Le comunicazioni attraverso i numeri verdi, i form online  sono aria fritta ed è ora di finirla di prendere in giro la gente con questi furti legalizzati che da decenni società come Enel, Telecom e altre operano ai danni dei cittadini (anche in difficoltà economiche) con la complicità di uno Stato che in realtà NON ESISTE !

Dov'è lo Stato quando gli stessi enti che istituisce raggirano la legge ? Chi controlla il controllore ?

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